1 Gennaio 2014
pubblicato da Il Ponte

Enzo Enriques Agnoletti: l’utopia incompiuta del socialismo

Numero 1-2 gennaio-febbraio 2014 Prezzo € 20.00

Enzo Enriques AgnolettiA cura di Andrea Becherucci e Paolo Mencarelli

Con il 2014 «Il Ponte» entra nel settantesimo anno di vita. Per “festeggiare” questa longevità abbiamo voluto dedicare il primo numero dell’annata a Enzo Enriques Agnoletti che è stato senz’altro il maggiore artefice di questa vita lunga della rivista. Per quanto abbia assunto la direzione del «Ponte» quando l’Italia passava dalla poesia della Resistenza alla prosa della quotidianità democristiana, Enzo Enriques Agnoletti per trent’anni non solo ha reinterpretato e attualizzato quei valori di socializzazione e di partecipazione che già Calamandrei aveva delineato, ma, attento agli avvenimenti che si svolgevano fuori d’Italia, ha dato alla rivista una cifra internazionale di grande rilievo. Ha così traghettato con grande dignità la rivista attraverso le acque torbide e insidiose della Guerra fredda e delle molte guerre calde che gli imperialismi americano e sovietico hanno suscitato nella seconda metà del secolo XX.
Se «Il Ponte» è ancora oggi una voce della cultura politica, lo si deve a Enzo Enriques Agnoletti, alla sua sensibilità, alla sua capacità di indignazione, alla sua fede nell’uomo.

1 Novembre 2011
pubblicato da Il Ponte

Luigi Anderlini 1921-2001

Numero 11 novembre 2011 Prezzo € 20.00

Luigi AnderliniA cura di Giambattista Scirè

Luigi Anderlini, che gli amici – e io tra questi – hanno sempre chiamato «Gigi», arrivò al Ponte in pianta stabile nel 1986, dopo la morte di Enzo Enriques Agnoletti. Fu proprio lui a commemorare Enzo nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, e in quell’occasione si dichiarò disponibile ad aiutare il Ponte.
Lo presi in parola perché in un breve lasso di tempo avevamo perso due firme prestigiose: quella di Tristano Codignola e quella di Enzo. Gigi Anderlini ovviamente non poteva riempire questi due grandi vuoti, ma sarebbe stato comunque prezioso per i suoi rapporti con il Palazzo e per la sua fine conoscenza dei meccanismi della prassi politica.
E non mi sbagliavo. Gigi infatti ci fu di grande aiuto sia durante la frettolosa fine del Pci, voluta incautamente da Occhetto, sia durante Tangentopoli, quando vedemmo prendere corpo concreto alcune nostre ipotesi contro il craxismo. Quell’Anderlini che aveva combattuto contro il Piano Solo, che non aveva accettato l’unificazione con i saragattiani e che accanto a Parri aveva dato vita a un interessantissimo raggruppamento politico quale fu la Sinistra Indipendente, tornò a battersi dalle colonne del Ponte e dette prova della sua intransigenza di fronte ai problemi su cui – come egli era solito dire – non era possibile trattare.
Andrea Ricciardi, da par suo, ha ricostruito con estrema chiarezza l’azione di Anderlini al Ponte e perciò non voglio cadere in inutili ripetizioni. Voglio solo testimoniare del rapporto chiaro, sano e disinteressato che Gigi ha avuto con il Ponte e della grande amicizia che è intercorsa tra me e lui.
A dieci anni dalla sua scomparsa, con grande piacere – e anche con una qualche commozione –, con l’aiuto sia di alcuni giovani e valenti storici sia di vecchi amici, ai quali tutti rivolgo il piú caldo ringraziamento, abbiamo realizzato questo numero monografico. Gli era dovuto.
Marcello Rossi

Scritti di: Giorgio Napolitano, Marcello Rossi,  Andrea Ricciardi,  Fabrizio Battistelli, Dario Orzali, Giuseppe De Lutiis, Tommaso Nencioni, Andrea Becherucci, Tullia Carettoni Romagnoli, Emanuele Macaluso, Adriano Ossicini, Alberto Provantini, Alfredo Casiglia, Giambattista Scirè.