Antifascismo tra i giovani

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Aldo Capitini

Antifascismo tra i giovani

EAN: 9788888861746

 15,00
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Descrizione

Pubblicato nel 1966 dalle edizioni Célèbes di Trapani, Antifascismo tra i giovani non è stato più ristampato, pur costituendo una testimonianza storica preziosa sull’onda lunga della cospirazione antifascista, dagli anni venti alla Resistenza, alla Liberazione.

Il volume ha una lunga preparazione. Già nel 1952, il 6 maggio, Capitini scrive a Emilio Lussu, Gaetano Salvemini, Ignazio Silone, Concetto Marchesi, Ada Gobetti, Carlo Ludovico Ragghianti e altri protagonisti dell’antifascismo e della Resistenza proponendo di raccogliere in un libro dal titolo Perché abbiamo contrastato il fascismo testimonianze di «antifascisti di ogni corrente», mai stati iscritti al partito fascista, per trasmettere ai «giovani (trascurati dai governi e dai politici dal ’44 in poi), e ai giovanissimi» le esperienze dei giovani e meno giovani che negli anni venti-quaranta avevano maturato una coscienza politica antifascista.

La domanda era: perché, come, per quali percorsi, siamo diventati antifascisti, come lo siamo stati? Alla proposta di Capitini rispondono in molti, con una grande varietà di voci: da Lelio Basso ad Augusto Monti, da Emilio Lussu a Sandro Pertini, Umberto Morra, Lionello Venturi, Lucio Lombardo Radice, Bruno Zevi, Barbara Allason, Umberto Zanotti Bianco e tanti altri. Alla pubblicazione del volume è interessato Giangiacomo Feltrinelli, al quale Capitini trasmette i testi, che vanno perduti; di numerose testimonianze Capitini ha consegnato gli originali senza conservarne una copia. Il progetto così si interrompe.

Nel corso del 1959 Capitini comincia a rielaborare la sua lunga esperienza dell’antifascismo, per testimoniarla e documentarla, convinto che nell’Italia del boom economico e del consumismo dilagante sia necessario trasmettere ai giovani conoscenze e informazioni. La destra fascista è di nuovo presente e attiva, soprattutto tra gli studenti universitari e nei licei, e si stanno stringendo i rapporti tra la Dc e il Msi; a sinistra, l’esaltazione del solo momento della lotta armata nel 1943-45, certo fondamentale, rischia di far dimenticare i lunghi anni di preparazione della Resistenza. I percorsi storici sono piú lunghi e complessi. Nel gennaio 1960 pubblica su «Il Ponte», la rivista fondata da Calamandrei a cui collabora dal 1945, un primo articolo di bilancio storico, La mia opposizione al fascismo, seguito da un secondo articolo, Gli anni della grande speranza, nel numero di dicembre. Negli anni successivi terrà aperto questo prezioso “cantiere della memoria”, fino a ricostruire in Antifascismo tra i giovani un quadro organico della cospirazione antifascista e del liberalsocialismo dagli anni trenta alla Liberazione, all’immediato dopoguerra: una miniera di informazioni su persone, collegamenti, idee. In appendice al volume recupera alcune delle testimonianze raccolte tra il 1952 e il 1956 e ne aggiunge altre successive.