1 Maggio 2003
pubblicato da Il Ponte

Fondazioni bancarie tra autonomia privata e guida pubblica

Numero 5 maggio 2003 Prezzo € 10.00

Fondazioni bancarieLa vicenda delle fondazioni di origine bancaria merita una riflessione a piú voci, affidata a esperti tra i piú competenti e autorevoli. Si tratta infatti di una vicenda rilevante per molte e diverse ragioni. Per l’ammontare delle erogazioni annualmente distribuite (piú di un miliardo di euro nel 2001); per la dimensione dei loro patrimoni (oltre 36,2 miliardi di euro a fine 2001); per il ruolo determinante che esse detengono nella configurazione dell’assetto proprietario di molti dei maggiori istituti di credito italiani. Ma c’è di piú. Anche per queste ragioni, ma non solo per queste ragioni, la vicenda delle fondazioni bancarie si presenta, a ben vedere, come un caso per molti versi emblematico del processo di ammodernamento e trasformazione della società italiana e del sistema delle sue amministrazioni pubbliche: emblematico della sua complessità, delle sue ambiguità e incertezze, delle incoerenze progettuali e delle contraddizioni culturali dei suoi protagonisti.

E proprio la vicenda delle fondazioni bancarie costringe a ricordare che le grandi democrazie liberali sono caratterizzate bensí dal potere di chi ha vinto le elezioni di disporre di strumenti adeguati per la realizzazione del suo programma di governo, ma anche dalla previsione di forti checks and balances, di limiti rigorosi ai poteri dei governi e delle maggioranze; e dall’esistenza di soggetti e istituzioni autonomi e non subalterni rispetto agli interessi delle maggioranze del momento.

Scritti di Franco Bassanini, Franco Belli, Angelo Benessia, Marcello Clarich, Renzo Costi, Laura Danzi, Marco Demarie, Tommaso Di Tanno, Maurizio Franzini, Francesco Mazzini, Giuseppe Mussari, Andrea Pisaneschi, Piero Schlesinger, Luisa Torchia, Andrea Zoppini.