1 Settembre 2016
pubblicato da Il Ponte

Populismo, democrazia, insorgenze. Forme contemporanee del politico

Numero 8-9 agosto-settembre 2016 Prezzo € 20.00

populismoL’elemento comune di questo numero è il presupposto o la tesi che, appassita e in parte uscita dal proscenio la «questione palestinese» a cui «Il Ponte» dedicò un numero speciale nel 2002, il conflitto che ha tormentato il Medio Oriente dalla fine della Seconda guerra mondiale se non addirittura dal disfacimento dell’Impero Ottomano sia ormai meglio configurabile come «questione israeliana».

I problemi più critici dell’area che si identifica con la Mezzaluna fertile possono essere ricondotti a come lo Stato ebraico, di fronte all’offensiva dell’islamismo radicale e mentre infuria la guerra tra sunniti e sciiti, sullo sfondo di un più generale sconvolgimento della statualità e delle alleanze tradizionali, si ricolloca per conciliare la propria esistenza con la sua inclusione nel Medio Oriente. Forse Sadat – in occasione del viaggio in Israele e del discorso alla Knesset del 1977 – considerava quella inclusione un obiettivo inevitabile o quanto meno funzionale a molti degli interessi in campo, anche nel mondo arabo. Di fatto, però, il processo che si è aperto con la rottura del 1947 non ha mai trovato il modo di ricomporsi, neppure con gli accordi di Oslo. Molti degli articoli ruotano proprio attorno alle anomalie di un ordine regionale senza più vere egemonie, ma anche senza una trama orizzontale accettata e praticata da tutti.

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11 Gennaio 2015
pubblicato da Il Ponte

Gli spettri del capitale. Cinema e pensiero critico

Numero 11-12 novembre-dicembre 2014 Prezzo € 20.00

Gli spettri del capitaleQuesto numero speciale del «Ponte» prosegue la riflessione sul rapporto tra cinema e pensiero critico, iniziata nel 2008 con Il cinema non è il cinema.

I film – si diceva allora – non possono essere ridotti a esempi di sistemi filosofici (come se esistessero film heideggeriani, aristotelici e – perchè no – vattimiani o cacciariani). Il cinema è oggetto e soggetto di pensiero nella misura in cui contribuisce ad articolare lo spazio e il tempo della modernità, la partizione del sensibile, nella quale si cristallizzano le sue forme percettive. L’ordine simbolico in cui viviamo non è affatto neutro: è quello del capitale e del suo dominio. È un orizzonte di senso che nulla sembra trascendere; e pure è percorso da crepe e brecce che ne incrinano lo spazio.

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