- Il nostro socialismodi Il PonteLa libertà nel socialismo1 Quando nell’ormai lontano 1984 con Enzo Enriques Agnoletti e Giacomo Becattini, di fronte all’ennesima difficoltà che la rivista attraversava, decidemmo di continuare nell’“impresa Ponte”, lo facemmo perché già allora a noi sembrava che tutta una certa realtà politica – e non solo italiana – cercasse di «respingere dall’Europa il mondo del
- Porte aperte a Giacomo Matteottidi Luca BaiadaNel 1987 Leonardo Sciascia pubblica un romanzo, quasi un racconto lungo: una finestra di misura, aperta su una voragine. Siamo in piena era craxiana e democristiana, impazza un potere irresponsabile, è già cominciato lo sdoganamento del fascismo. E qualcosa scricchiola. Sciascia guarda a cinquant’anni prima, a un altro tempo sospeso. Con un’ottica sfocata si potrebbe
- Movimenti, movimentodi Lanfranco BinniC’è qualcosa di nuovo, anche d’antico, nei movimenti che si stanno sviluppando anche in Italia contro il genocidio dei palestinesi a Gaza e in Cisgiordania, contro le politiche istituzionali, sociali e belliciste del governo fascio-atlantista e floisraeliano, contro la corsa alla guerra dell’Unione europea sul fronte russo. Si stanno ricomponendo, con il protagonismo di nuove
- Questa nostra Costituzione disapplicata eppure vivadi Roberto PassiniCon il presente fascicolo «Il Ponte» ritorna per l’ennesima volta in trincea per la difesa della Costituzione. Ci teniamo a ricordare che la nostra è una rivista antifascista e resistenziale sin dal concepimento e dalla nascita (aprile 1945) e che alle lotte di resistenza e autodeterminazione dei popoli ha dedicato, specialmente a partire dalla direzione
- Ancora niente riforma dell’ordinamento giudiziario militaredi Luca BaiadaDa tempo si discute di riforma della giustizia militare; da qualche anno, in particolare, di riforma del suo ordinamento giudiziario. C’è anche chi collega la questione a un eventuale aumento della giurisdizione, specialmente sui crimini internazionali. Questa ipotesi, sconsigliabile per vari motivi, al momento sembra accantonata; ma la riforma ordinamentale ha un rilievo autonomo e
- Un programma per il programmadi Lanfranco BinniIl crollo della globalizzazione finanziaria occidentale, statunitense ed europea, annunciato dalla crisi economica del 2008 e accelerato dalla crisi pandemica del 2019-2020, si sta oggi trasformando in una conclamata crisi politica mondiale; e, sullo sfondo, una crisi climatica inarrestabile, non contrastata per non rinunciare alle antiche predazioni di un capitalismo estrattivo e colonialista, in armi
- Premierato e dintornidi Giancarlo ScarpariFinalmente, dopo le chiacchiere della campagna elettorale (presidenzialismo, dialogo con l’opposizione, commissione bicamerale, ecc.) e dopo che la bozza Casellati aveva chiarito che l’obbiettivo della «madre di tutte le riforme» non era più la Presidenza della Repubblica, ma il premierato (concentrazione di poteri sul capo del governo eletto dal popolo col 40% dei voti o
- La Corte Costituzionale torna sui crimini nazifascistidi Luca BaiadaLa Corte costituzionale si è pronunciata di nuovo sulla giustizia civile per i crimini nazifascisti1. Come nella sentenza del 20142, le questioni giuridiche sviluppate non riguardano solo il passato, ma la responsabilità degli Stati per tutti i crimini di guerra e contro l’umanità3. C’è bisogno di dire che il tema scotta? Eppure, questa decisione è
- Una marcia resistibile?di Giancarlo ScarpariDurante la campagna elettorale la Meloni aveva annunciato tra gli obiettivi del suo futuro governo l’istituzione del premierato o del presidenzialismo, rimanendo nel vago su quale prediligere, essendo solo importante che il candidato fosse comunque eletto dal popolo. Dopo qualche mese, a Sabino Cassese viene chiesto un parere in proposito e l’illustre giurista indica le
- La bolla mediaticadi Giancarlo ScarpariSommersa tra le pagine dedicate alle lettere della Meloni che cerca di far dimenticare quanto sostenuto sino a ieri e quelle riservate ai vari opinionisti del giornale impegnati a spiegarle come deve comportarsi un Europa, è apparsa sul «Corriere» dell’1.4.2023 finalmente una notizia degna di nota: quella relativa alla causa da 1,6 miliardi di dollari
- Quali giudici della Repubblica per i crimini internazionalidi Luca BaiadaIl lavoro giudiziario sui crimini internazionali, in Italia, attende un intervento legislativo. È controverso se lo Statuto di Roma, istitutivo della Corte penale internazionale, imponga a ogni Stato di perseguire questi crimini, per evitare l’intervento della Corte stessa. Una presa di posizione recente rileva l’assenza di un obbligo formale di incorporare nel diritto interno le
- 2 Giugno 1946: la pacedi RedazioneIl giorno della pace1: pace nazionale, premessa necessaria per affrontar quella esterna. L’Italia pazienta da quasi tre anni in regime di armistizio. Ma non tutti ricordano che gli armistizi sono due: quello internazionale coi vincitori, e quello interno, chiamato finora «tregua istituzionale». Tregua, non pace: la guerra di liberazione, che non è stata condotta soltanto
- La scienza della guerra, oltre la presunta geopoliticadi Fiammetta Salmoni1. Il saggio di Emiliano Brancaccio, Raffaele Giammetti e Stefano Lucarelli, dal titolo La guerra capitalista (Mimesis 2022),1 ruota intorno alla tesi della centralizzazione del capitale, non in quanto fenomeno più o meno occasionale, transitorio e sostanzialmente casuale, quando non addirittura inesistente, bensì quale vera e propria “legge” di tendenza del capitalismo. Partendo da questo
- La matrice fascistadi Giancarlo ScarpariLa motivazione della sentenza con cui il Tribunale di Roma l’11.07.2022 ha condannato, con rito abbreviato, alcuni manifestanti che il 09.10.2021 avevano assaltato la sede della Cgil, l’avevano invasa e saccheggiata, presenta vari motivi di interesse. Innanzitutto per la gravità dei fatti accaduti, poi per la singolare gestione dell’ordine pubblico praticata in quella occasione, infine
- Partigiani, guerra di Liberazione, Carlo Smuragliadi Luca Baiada«Noi eravamo un esercito in cui tutti i giorni ci si arruolava di nuovo»[i]. Queste parole di un partigiano descrivono un passaggio ai fatti volontario e non cieco, una scelta senza retorica. La libertà si pagava. Dura comunque per il soldato, la vita del partigiano è anche fame, rifugi precari, armamento rimediato, cure mediche di
- Un mese dopodi Giancarlo ScarpariNon c’è stata una campagna elettorale: le diverse propagande si sono per lo più concentrate sulla difesa o la critica all’agenda Draghi (qualsiasi cosa ciò volesse significare), e, soprattutto, sulla fedeltà alla Nato, misurata dalla maggiore o minore adesione manifestata all’invio di armi all’Ukraina invasa. Gli altri problemi – la crescita costante della povertà, assoluta
- Per farla breve, il Socialismodi Lanfranco BinniDella situazione politica italiana dopo le elezioni del 25 settembre è facile avere una visione distorta se si scambiano per dati reali i trionfi e i gemiti e i sussurri di un sistema politico che ne è uscito a pezzi. L’astensione al 40% ridimensiona e relativizza i dati elettorali: il nuovo governo della coalizione di
- Non tutti i mali vengono per nuoceredi Marcello RossiAlcuni giorni prima delle elezioni mi chiedevo: e se vince la destra? Domanda retorica perché, chiunque avesse vinto, avrebbe sempre vinto la destra. Dico questo perché in Italia, ormai da molti decenni, la sinistra non esiste più. È, questa mia, la conclusione amara di un percorso che dalla Bolognina arriva ai giorni nostri. Un percorso
- Un volto nuovo: Giorgia Melonidi Giancarlo ScarpariI sostenitori della destra maggioritaria nel paese avevano visto, nel 2016, una parte del loro elettorato, quello “moderato”, gonfiare la bolla Renzi (voti presto tornati a casa dopo l’effimero exploit del 40%); quindi, dopo pochi anni, avevano registrato come la parte ”radicale” di quello stesso elettorato avesse contribuito all’esplosione del M5S (anche qui, però, la
- Il programma economico e sociale di Fratelli d’Italiadi Luca MicheliniNon esiste un’ampia letteratura scientifica sul partito di Fratelli d’Italia. Fino agli inciampi politici della Lega, del resto, FdI sembrava essere un partito privo di alcuna centralità politica. Il governo Draghi, riunendo tutti gli altri partiti (esclusa SI, certo, tuttavia marginale sul piano parlamentare e tradizionalmente succube del Pd), ha fatto il gioco di chi