Il tallone di ferro dei banchieri europei

tallone di ferrodi Vincenzo Accattatis

«Un movimento giovanile pieno di energie intendeva […] risvegliare il Vecchio Continente. L’Europa e il Fondo monetario internazionale hanno schiacciato la speranza» (Serge Halimi, L’Europe dont nous ne voulons plus, «Le Monde Diplomatique», agosto 2015). Parliamo anche noi, approfonditamente, dell’Europe dont nous ne voulons plus, dei trattati dell’Unione europea e della loro violazione da parte dei burocrati di Bruxelles.

Dalla vicenda greca Halimi ricava tre insegnamenti. Il primo: emerge la sua natura sempre più autoritaria, antidemocratica e antisociale. La socialità dell’Unione europea è solo enunciata, non praticata. In Europa impera il neoliberismo. Il secondo: diventa sempre più evidente la falsa promessa di pace e di progresso. L’Unione europea è impegnata a punire con spietatezza «i cattivi debitori», ad assicurare la restituzione dei soldi ai créanciers. Infine: chiaro emerge il suo cesarismo antidemocratico.

In estrema sintesi: un’Unione europea dei creditori e dei banchieri, sempre più antisociale, sempre più autoritaria, sempre meno trasparente.

Per sei mesi Yanis Varoufakis solo contro tutti (Yanis Varoufakis, Leur seul objectif était de nous humilier, «Le Monde Diplomatique» cit.). Umiliare e punire i greci in estrema povertà, che devono alimentare migliaia di profughi, scampati alle guerre volute dalla Nato. E la solidarietà europea dov’è? E il senso dell’unità?

Mentre Varoufakis parlava, gli omologhi europei lo fissavano impassibili, come a dirgli: «Voi avete tutte le ragioni di questo mondo, ma noi vi schiacceremo ugualmente» (Y. Varoufakis, art. cit.). Ancora non li hanno schiacciati e noi dobbiamo impedire che li schiaccino.

I conservatori tedeschi, alleati con i socialdemocratici, dopo aver acquistato gli aeroporti greci vogliono acquistare anche il Partenone?

Nell’Unione europea la democrazia non esiste o è cosa miserrima. Il Parlamento europeo ha pochissimo potere. Bruxelles detta le regole economiche agli Stati sovrani: dice quando i cittadini possono votare e quando no, quando possono fare i referendum e quando no. La sovranità popolare nazionale è svanita.

Secondo i trattati europei, in Europa la sovranità appartiene ai popoli, non ai banchieri.

Les créanciers non sono sensibili alle ragioni della democrazia. Secondo il «teorema Juncker», di fronte all’Unione europea la democrazia deve cedere («Le Figaro», 29.1.2015).

Soldi, soldi, soldi, sempre più soldi; ma l’Euro è in grave crisi. L’Unione europea è fallimentare su tutti i fronti: quando i popoli europei ne dichiareranno il fallimento?

La Grecia oggi è sotto protettorato europeo. Anche l’Italia, anche la Spagna, anche la Francia. Il caso greco mostra che l’Unione europea ci porterà nel baratro.

Imporre una moneta unica «a dei popoli che non hanno la stessa storia, la stessa cultura politica, lo stesso livello di vita, la stessa lingua» (Halimi) è stata un’iniziativa imperiale. Che popoli che non si conoscono, che non parlano la stessa lingua, «accettino una solidarietà come la Florida e il Montana» sarebbe cosa strana. Tutto si reggeva su di un’ipotesi: «il federalismo a marce forzate» avrebbe riunito i popoli, creato la solidarietà; ma poi hanno prevalso i banchieri e tutto è andato a scatafascio.

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