Un governo di «alto profilo»
È morto il governo Draghi: ci vuole una sinistra!
Re Draghi è nudo
Dunque, i barbari non si sono del tutto civilizzati. È con queste, rammaricate, parole che l’eterno establishment della Città Eterna commenta in queste ore il colpo di coda di Conte e del Movimento5 Stelle. La scissione telecomandata di Di Maio non è bastata a disinnescare la mina: e il resto l’ha fatto l’intemperanza del Presidente del Consiglio. Non sapevano trovare le parole per dirlo, i grandi giornali genuflessi al doppio soglio chigiano e quirinalizio: ma si è capito che questa volta i due nonni della...
I crimini internazionali e i tribunali militari italiani
È allo studio una normativa italiana sui crimini internazionali, tenendo conto degli obblighi assunti dall’Italia con lo Statuto di Roma istitutivo della Corte penale internazionale. Si pone la questione della giurisdizione: tribunali ordinari o militari? In concomitanza, più in generale, in Italia ci sono nuovi interessamenti al riparto della giurisdizione fra giustizia ordinaria e giustizia militare, un tema aperto da anni. Alcune di queste modifiche riguarderebbero processi su crimini commessi nelle guerre in corso, compresa quella in Ucraina.
Il 22 marzo...
La libertà nel socialismo
Perché una “controstoria” del liberalsocialismo? Al centro del liberalsocialismo degli anni trenta-quaranta del Novecento c’è Aldo Capitini con il suo esempio etico-politico e la sua tenace opera di organizzatore, e al centro della rete di collegamenti che promuove e costruisce a livello nazionale c’è l’area umbro-toscana. È in quest’area che il liberalsocialismo capitiniano, socialista e “omnicratico”, già nella fase di preparazione della Resistenza prende distanza dalle posizioni liberal-democratiche dell’azionismo per sviluppare i propri temi nell’immediato dopoguerra e nei decenni successivi: un percorso...
Gott mit uns
Non c’è tempo per un presente che rifiuta la storia e i suoi processi lunghi, complessi e contraddittori. I poteri senza storia di un capitalismo totalitario che assolutizza l’unico presente di un modo di produzione malthusiano e dei suoi devastanti miracoli finanziari, in un mondiale cortocircuito di imperialismi, guerre economiche e territoriali, stanno producendo il naufragio delle magnifiche sorti e regressive della globalizzazione occidentale. La guerra statunitense alla Russia in territorio europeo, una pragmatica resa dei conti...
Credere, obbedire e …far combattere gli altri
Nella lunga intervista rilasciata a Federico Rampini (Kosovo, gli italiani e la guerra,Milano, Mondadori, 1999), Massimo D’Alema presentava l’intervento della Nato contro la Serbia – 79 giorni di bombardamenti, 23.614 bombe e missili sganciati (tra cui 355 bombe a frammentazione e altre all’uranio impoverito), più di 500 morti e 8.000 feriti tra i civili, con l’ambasciata cinese colpita e la sede della televisione di Belgrado semidistrutta, con 16 morti tra giornalisti e tecnici, ecc. – come un’azione...
La guerra Russia-Ucraina e l’ipocrisia europea sulla Palestina
di Alaa Tartir[1]
È sorprendente assistere alla rapida risposta europea, alla capacità di mobilitarsi velocemente e alla celebrazione della resistenza quando è «bianca, bionda e con gli occhi azzurri».
Prima dell’invasione dell’Ucraina, durante diverse conversazioni con i responsabili politici europei, mi è stato chiesto: «Cosa possono fare gli europei per affrontare l’ingiustizia in Palestina?». Ma quando ho suggerito un elenco di...
Attualità di un messaggio
di Tristano Codignola
[Testo integrale del discorso pronunciato in Palazzo Vecchio l'11 agosto 1975 per la ricorrenza della Liberazione di Firenze.]
Amico Sindaco, cittadini, compagni,
noti, eminenti rappresentanti della Liberazione fiorentina ci hanno lasciato da poco: da Carlo Levi, che portò – non fiorentino – alle nostre lotte un contributo originale di umanità e di sensibilità critica (vorrei auspicare per lui la cittadinanza onoraria...
Ragioni di un No
di Piero Calamandrei
[La seguente dichiarazione di voto è stata fatta nella seduta della Camera dei deputati del 18 marzo 1949, prima dell’appello nominale sul cosiddetto “patto atlantico”. «Il Ponte», n. 4, aprile 1949.]
A nome dei socialisti indipendenti, dei quali sono rimasto l’unico rappresentante nel gruppo di Unità socialista, ritengo che sulla soglia di una decisione che ci turba e quasi ci schiaccia col suo peso, e che...