1 Marzo 2002
pubblicato da Il Ponte

Quale governo – Quale giustizia

Numero 3 marzo 2002 Prezzo € 10.00

GiustiziaGli scritti di questo fascicolo analizzano una serie di leggi che la maggioranza parlamentare ha approvato in questo primo scorcio della XIV legislatura e che presentano, come loro carattere comune, quello di mirare a eliminare i “carichi pendenti” del presidente del Consiglio. Non si tratta però di leggi di amnistia e neppure di leggi che introducano con effetto retroattivo una condizione di procedibilità o di punibilità del tipo di quelle che hanno come loro giustificazione la “ragion di Stato”. Si tratta di soluzioni tanto tecnicamente abili quanto moralmente spregiudicate, che tendono a ottenere un proscioglimento nel merito. Si potrebbe parlare di «leggi di assoluzione», tanto rigidamente esse tendono a condizionare le «sentenze di assoluzione» che le seguono.

Storture di questo genere sono state determinate dall’operazione, compiuta con successo dai politici e dai mass media che hanno condotto la mistificatoria campagna per la «giustizia giusta», mediante la quale la portata del principio costituzionale – l’imputato non è considerato colpevole fino alla condanna definitiva – è stata estesa indebitamente dalla responsabilità penale alla responsabilità politica o morale.
Gli autori hanno deciso di non uniformarsi al desiderio di autocensura che era stato ispirato agli italiani durante la XIII legislatura. Essi pensano che una riflessione sui recenti casi italiani sia utile e possa produrre un qualche effetto sulle sorti del paese.

Scritti di Vincenzo Accattatis, Vittorio Borraccetti, Piero Calamandrei, Giovanni Cannella, Gian Carlo Caselli, Emilio Gironi, Renato Greco, Sergio Mattone, Giovanni Palombarini, Alessandro Pizzorusso, Marcello Rossi, Giancarlo Scarpari, Giancarlo Viglietta.

1 Ottobre 2001
pubblicato da Il Ponte

Per Sebastiano Timpanaro

Numero 10 ottobre 2001 (2 volumi) Prezzo € 15.00

Sebastiano Timpanaro A un anno della scomparsa di Sebastiano Timpanaro alcuni dei tanti suoi amici hanno preso l’iniziativa di ricordarlo in un modo non formale, che pensiamo a lui non sarebbe dispiaciuto: riprendendo e discutendo i suoi temi di studio e di battaglia, pubblicando qualche sua pagina, offrendo un cospicuo contributo alla sua bibliografia e raccogliendo testimonianze utili alla ricostruzione storica della sua figura. Avevamo preso questo impegno pubblicando di lui, subito dopo la sua morte, un breve ritratto nel n° 1 del «Ponte» di quest’anno. Il nostro invito agli amici ha incontrato risposte sollecite e intelligenti. Questo ci ha confortato e rallegrato. Siamo grati a tutti coloro che ci hanno onorato della loro collaborazione.

La personalità di Timpanaro è tutt’altro che sconosciuta. Ma attende una costruzione critica che lo mostri nella complessa integrità dei suoi molteplici aspetti. Con questo numero speciale crediamo di aver posto il problema. Il lettore troverà, accanto a ricordi e lettere, aperture verso quasi tutti i campi di studio e di intervento di Timpanaro, dalla filologia al materialismo, dall’antichità classica all’Ottocento italiano, dalla biografia alla battaglia politica. Non c’è nei curatori la pretesa di appropriarsi di alcuna eredità. Possiamo dichiarare in tutta libertà di essere stati mossi da affetto e spirito di servizio.
Fra i giochi futili di fine-inizio secolo c’è quello dei canoni. I dieci romanzieri degli ultimi cento anni, i dieci poeti degli ultimi cinquant’anni, i dieci giornalisti degli ultimi sette anni. Noi ritieniamo che nella storia della cultura italiana del Novecento Timpanaro debba stare coi maggiori, accanto a personalità della levatura di Salvemini, Gramsci, Gobetti, Pasquali, Croce, Gentile, Cantimori, Garin. Beninteso entro una concezione della letteratura che non sia piú disposta a deprimere gli uomini di pensiero e di scienza rispetto a poeti che non sanno piú come è fatto un esametro dattilico.

L’indagine del «Ponte» non si è limitata a Sebastiano jr. Buona attenzione è stata dedicata alle figure della madre e del padre, che furono importanti studiosi e col cui destino quello del figlio si è naturalmente intrecciato. I due Sebastiano furono entrambi collaboratori del «Ponte». Piace ricordarlo in questa occasione, e torna opportuno avvertire ora che i primi due articoli (del 1946 e del 1949), registrati sotto un unico «Timpanaro S.» negli indici pubblicati per il cinquantenario della rivista, sono da attribuire al padre.

Scritti di: Ersilia Alessandrone Perona, Graziano Arrighetti, Nicola Badaloni, Luca Baranelli, Roberto Barzanti, Claudio Bolelli, Marcello Buiatti, Giuseppe Cambiano, Paolo Cammarosano, Antonio Carlini, Umberto Carpi, Stefano Carrai, Paolo Carrara, Cesare Cases, Luciano Della Mea, Vincenzo Di Benedetto, Giuseppe Favati, Michele Feo, Vincenzo Fera, Renzo Gherardini, Sergio Landucci, Carlo A. Madrignani, Giuseppina Magnaldi, Daniela Marcheschi, Paolo Mari, Mario Mirri, Elio Montanari, Rocco Mario Morano, Emanuele Narducci, Daniela Pacella, Giuseppe Panella, Marilena Pasquini, Maria-Pace Pieri Tandoi, Rosario Pintaudi, Silvia Rizzo, Marcello Rossi, George Steiner, Gino Tellini.